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Lacrime di Natale

Sarà stata la bellissima cornice di una chiesa addobbata a festa e con un presepe capace di fare quasi invidia “all’originale”…

 

Sarà stata l’esecuzione perfetta, da parte di un coro di voci bianche con un accompagnamento strumentale di livello eccellente, delle canzoni più belle e alte della tradizione natalizia…

 

Sarà stata la voglia di non fare altro per qualche ora se non di lasciarsi andare davanti all’idea del Natale, mettendo da parte le cose ancora da fare, le incombenze delle festività, per concedersi un pomeriggio dedicato solo ad ascoltare…

 

Sarà stato tutto questo a farmi scoprire commosso, con occhi lucidi traboccanti, mentre si concludeva un “Adeste Fideles” bello come non lo avevo mai sentito.

 

Camminavo contento, rientrando in casa, per quell’attimo emotivo quanto si vuole, ma sincero come dev’essere un sentimento di gratitudine.

Nonostante tutto il Natale ha ancora la sua poesia incantevole.

Nonostante tutto, Cristo nasce ancora. Nonostante il Male, Cristo nasce ancora.

 

Vorrei augurarvi quella stessa esperienza simile in questi giorni che ci separano dalla Vigilia. 

O anche nella notte stessa, cornice perfetta per lasciarsi andare alla commozione.

Vi auguro… di piangere: Di gioia.

 

Di commuovervi davanti al Bambinello e alla sua potente semplicità.

Davanti a Maria e alla sua forza innocente.

Davanti a Giuseppe e alla sua sconsiderata e assoluta fiducia.

 

La testa non può comprendere il Natale. La pancia ne comprende uno tutto sbagliato, l’esatto contrario. Solo il cuore può farlo: non vergognatevi di lasciar scorrere due lacrime di gratitudine davanti al Presepio. Vuol dire che siete ancora vivi. Vuol dire che sapete ancora essere veri!

 

Capaci del Natale del Signore. Capaci di ammirarne e amarne la Bellezza.

Buon pianto, buon Santo Natale.