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Augurio One to One

Sono solito, il giorno della Vigilia di Natale e il Sabato Santo, inviare ai miei contatti un messaggio dove provo ad offrire, tra il simpatico e il profondo (quando ci riesco), un caro e affettuoso augurio.
Mi dispiace ammettere che si tratta di un messaggio "in batteria", ma faccio fatica a trovare il tempo per una comunicazione personalizzata per ciascuno. Ma questo lo dico ora non a giustificazione ma a mio demerito, perché so invece di molte altre persone che ci riescono benissimo.
Per lo meno così cerco di evitare un modo di fare a mio parere troppo sbrigativo che si limita a scrivere "auguri" e con firma, metodo molto usato, specie nelle risposte ai post sui social. Che voglio dire... un pelo possiamo spremerci no?, visto che con un solo invio poi ce la caviamo... Almeno dimostriamo di avere qualcosa da dire a tutti se non riusciamo a farlo con ogni persona.
Quest'anno - il ventesimo da prete - mi sono ripromesso di cambiare registro. Affido quindi a queste righe gli auguri generalisti e voglio concentrarmi a cuore aperto per scrivere un pensiero dedicato, curato, personale a quante più persone possibili. Nello specifico quelle che avranno un Natale più triste: perchè il Covid ha mietuto qualche vittima in famiglia, perchè altre malattie hanno colpito altrettanto duramente - se non di più - perchè problemi vari di altra natura si sono affacciati alla loro vita.
Il mio augurio di Natale per ciascuno di loro lo voglio pensare bene. Personale, lungo - non per annoiare - ma per dimostrare quello che tale gesto dovrebbe significare: ti ho pensato davvero e non solo per un attimo. E quegli stessi messaggi voglio rileggerli davanti al Signore, in Chiesa, in silenzio, nella preghiera personale. Per presentarli al "Neonato a Qualunque Ora" e implorare il suo aiuto e la sua grazia nella notte fredda di quest'inverno della società.
Vi propongo di fare lo stesso: fermiamoci con decisione e dedichiamo, grazie alla potenza della parola scritta, del tempo a chi ha bisogno di non sentirsi solo. Tra duecento messaggi di "tanti auguri" e anche solo cinque che manderemo e che ci arriveranno scritti con cuore, verità e pazienza mi permetto di credere che non ci sia partita: e che vincano questi secondi.
A tutti allora qui "auguri in batteria".
E adesso cominciamo a comporre.
Uno per uno.